La nostra Vice Presidente Nazionale Maria Paola PROFUMO è la protagonista della nuova intervista su Hospitality News, nella rubrica dedicata a Donne nel Turismo:
Il Turismo e il Turista consapevole. Con Maria Paola Profumo.
Nei giorni scorsi a Pietrarsa si è discusso di Turismo in vista di un Piano Strategico Nazionale. In attesa di conoscere gli esiti e i risultati prodotti da queste giornate intense, ci interroghiamo su cosa effettivamente serva oggi per dare la svolta tanto attesa. C’è infatti un mondo che va avanti comunque e nuove strade sono già delineate da soggetti diversi che con determinazione procedono nella direzione del futuro e dell’innovazione mentre il resto discute e si interroga ancora su fenomeni che sono già realtà consolidate. A riflettere con noi su questi temi, una Donna nel Turismo a tutto tondo, con una forte esperienza sia nel pubblico che nel privato: Maria Paola Profumo, oggi Presidente del Consiglio d’Amministrazione del Mu.MA (Musei del Mare e delle Migrazioni) di Genova nonché Vice Presidente Nazionale dell’Associazione Donne nel Turismo.
Domanda – Qual è il nodo centrale da sciogliere perché effettivamente il Turismo in Italia possa avere il ruolo che strategicamente tutti gli riconoscono?
Maria Paola Profumo – Partendo dalla mia esperienza professionale, mi sembra che un tema su cui si debba concentrare l’attenzione sia quello del turismo consapevole o meglio del turista consapevole e che quindi tutte le politiche del territorio, dall’ambiente all’urbanistica, dalla viabilità ai trasporti, debbano essere rivolte a fare in modo che il turista diventi un turista consapevole, esattamente come il turista in città (cittadinanza attiva), con il coinvolgimento dei principali attori pubblici e privati dei settori.
Il turismo, per sua natura infatti, ha una forte intersettorialità e si lega fortemente alle politiche adottate nelle singole istituzioni locali con le quali è imprescindibile dover collaborare insieme per trovare soluzioni e azioni concrete che vadano nell’ottica della responsabilità sociale uscendo dalla visione singola e settoriale appunto nell’ottica di una visione di più ampio respiro. Non più guardare soltanto al proprio ente o al proprio museo, per esempio, ma creare reti tra musei, siano essi Statali, di Enti Locali, o privati. Non più guardare solo al proprio museo o collezione, ma anche alla comunità circostante.
Il nodo è quindi nel grande rapporto tra pubblico e privato perché il pubblico dovrebbe vedere il bene generale e il privato vede il bene prevalente ma il privato ha interesse a guardare anche l’interesse generale e il pubblico dovrebbe guardare al privato per formule di gestione più efficaci.
Questo lo abbiamo sperimentato nei musei del mare, Istituzione che deriva dal Comune di Genova e dove abbiamo autonomia finanziaria e di gestione: una gestione privata con Costa Edutainment che gestisce il grande Acquario, ma è molto forte anche il rapporto con il privato sociale tra cui il mondo delle associazioni di imprenditori dello shipping, Associazione Promotori Musei del Mare, fondamentale anche per la sostenibilità economica e per forme gestionali più partecipate e più snelle.
Domanda –Cultura e Turismo, legame indissolubile che si realizza attraverso il coinvolgimento del territorio e delle istituzioni locali: obiettivo realizzabile?
Maria Paola Profumo – Un esempio concreto a cui stiamo lavorando a Genova è la progressiva realizzazione di un PARCO CULTURALE DEL MARE che, a partire dal Galata Museo del Mare, coinvolga Fiera del Mare, Porto Antico, Ponte Parodi, Stazione Marittima e una miriade di soggetti pubblici e privati culturali, museali, scolastico-formativi, socio-economici, ambientali, sportivi sull’arco di tutto il fronte mare della Liguria e del Mediterraneo.
Vogliamo partire dalla necessità di creare una rete diffusa tra musei statali, civici, pubblico-privati, di partecipare attivamente a reti museali nazionali e internazionali, di innovare modalità di rapporto con il pubblico e con la comunità circostante, di considerare la responsabilità sociale elemento condiviso della propria mission. Responsabilità sociale che aiuta i Musei ad uscire dall’autoreferenzialità per porsi in sintonia con il territorio e la comunità circostante.
Coinvolgere i musei nella gestione e cura del paesaggio culturale significa sviluppare una loro naturale vocazione, estendendo la loro responsabilità dalle collezioni al patrimonio e al territorio, con chi vi lavora, con i visitatori e con altri soggetti, pubblici e privati.
I musei devono saper suscitare l’interesse dei singoli visitatori e devono essere in grado di generare un’interrelazione tra i vari messaggi che comunicano e l’ambiente di vita circostante, mettendo in campo tutte le risorse culturali, economiche, professionali utili ad una museografia innovativa e coinvolgente.
Oltre ai paesaggi culturali mutano, da Paese a Paese, le sue concezioni ed è necessario porsi in dialogo con le molteplici idee di paesaggi presenti nel mondo.
Adottare un approccio dichiaratamente interculturale consente di aprirsi a inedite visioni del nostro stesso paesaggio, arricchendolo di nuovi e diversi valori e potenziando la nostra capacità di percepirlo e considerarlo. Promuovere e partecipare a reti, network, regionali, nazionali e internazionali, può permettere anche di scambiarsi know how che arricchiscono culture e conoscenze museologiche e avvicinano nuovi visitatori.
Di questi temi parlerà la Conferenza Mondiale di ICOM International Council of Museums (Milano 3-9 luglio 2016) che sarà preceduta dal 22 Forum dell’AMMM, Associazione dei Musei del Mare del Mediterraneo, che si terrà l’1 e 2 luglio a Genova al Galata Museo del Mare, che ne è capofila. Lì affronteremo il rapporto tra musei, paesaggi culturali del mare e comunità di paesaggio.
Del Parco Culturale del Mare infatti fa parte la CARTA DEL MARE che ogni anno dal 2009 raccoglie buone pratiche di tutela e valorizzazione del paesaggio e della comunità circostante in una logica di ‘cittadinanza attiva’. La Carta del Mare 2.0, totalmente informatizzata, avrà il suo click day a partire dal 25 maggio e raccoglierà buone pratiche di soggetti pubblici e privati che hanno a cuore la valorizzazione della cultura del mare.
Domanda – Cosa vuol dire essere Donna nel Turismo oggi e in particolare per Maria Paola Profumo.
Maria Paola Profumo – Credo che la parte positiva del femminile ovvero la relazione-crescita-cura siano anche le parole chiave del Turismo e dell’Ospitalità che si traducono in Responsabilità sociale, Intercultura, Accoglienza.
(articolo originario pubblicato a questo link: http://www.hospitality-news.it/blog-interviste/1684-il-turismo-e-il-turista-consapevole-con-maria-paola-profumo.html)